KYOTO: TUTTO IL GIAPPONE IN UNA CITTA’

Eccoci dunque finalmente al cuore del nostro viaggio: la città di Kyoto. E’ una tappa imperdibile di ogni viaggio in Giappone visto che è considerata la depositaria della cultura tradizionale nipponica ed è il luogo migliore per capire l’essenza di questo paese. Le nostre aspettative sono molto alte, daltronde come non chiedere tanto ad un luogo chiamato la città dei 1000 templi?

I GIORNO

Arriviamo a Kyoto nel primo pomeriggio provenienti da Nagoya. Il primo impatto con la città non è proprio esaltante e siamo un po’ disorientati. Abbiamo subito la sensazione di una città piuttosto grande ma meno moderna e tecnologica di Tokyo e forse anche meno organizzata. Immaginiamo infatti che anche qui ci sia, come a Tokyo, un’efficentissima metro che colleghi tutte le aree della città, Essa invece è più piccola e non arriva dappertutto e molte zone sono raggiungibili con treni e autobus locali. Man mano che ci avviciniamo al nostro hotel però il disorientamento lascia il posto all’esaltazione nell’ammirare la bellezza della città.

Da li a poco siamo al nostro hotel, il Sunroute Kyoto, situato a poca distanza dal quartiere di Gion, forse il più famoso della città e da qui partiamo per vivere la nostra prima serata in questa fantastica città di cui presto leggerete.

II GIORNO

Super carichi e motivati partiamo alla scoperta di Kyoto, il programma è molto fitto e partiamo di buon mattino. Tra l’altro la Golden Week ci ha anche obbligato ad effettuare dei ritocchi al nostro programma visto che alcune attrazioni le troviamo chiuse o non visitabili.

Esploriamo subito la zona nord-ovest di Kyoto, famosa per il Kinkaku-Ji o Padiglione d’Oro ma prima di visitarlo ci fermiamo al Kitano-Temnangu tempio Shintoista molto famoso e imponente.

E’ dedicato ad un famoso politico e studioso giapponese e per questo motivo è frequentatissimo da giovani studenti. Giriamo un po’ per le varie strutture del tempio apprezzandone l’immensità e l’imponenza. Peccato non averlo visitato a febbraio/marzo quando i numerosi alberi presenti sarebbero stati completamente in fiore.

Dopo questa prima tappa passiamo al famosissimo Kinkaku-Ji uno dei luoghi più belli e suggestivi che abbia mai visto. La visita del luogo parte da un bellissimo giardino giapponese dove ogni albero e pianta sembra essere lì per un motivo ben preciso.

Proseguendo nel percorso si arriva sulle sponde di un laghetto dove l’attenzione viene colta da lui: il Padiglione d’Oro. Un particolarissimo edificio completamente rivestito da foglie d’oro. Impressionante poi godere dei riflessi del tempio sulle acque del laghetto. Veramente uno dei luoghi più belli che abbia mai visto.

Riprendendo il sentiero si incontra una piccola cascata e uno dei pini più famosi del Giappone: il pino a forma di barca.

Alla fine del sentiero troviamo un simpatico mercatino di prodotti tipici giapponesi dove approfittiamo per comprare un paio di bottiglie di Sakè, veramente una particolare idea regalo.

A questo punto decidiamo di spostarci verso sud al famosissimo tempio Fushimi Inari Taisha. Lungo il tragitto, inizialmente a piedi e poi con la metro, incontriamo tantissimi Giapponesi vestiti con i loro tradizionali e variopinti Kimoni. Resto colpito dalle tantissime donne che lo indossano perdendomi nella varietà di colori e fantasie delle stoffe: una vera moltitudine di colori e forme. E’ un’emozione incredibile, cominciamo a capire il perchè questa città sia considerata la custode della tradizione del Giappone.

Questa emozione è però nulla in confronto a quella provata sul Fashimi Inari Taisha. Si tratta di un tempio Shintoista, unico nel suo genere in quanto costruito sulle pendici boscose dell’Inari Yama e visitabile percorrendo un sentiero che si inoltra sulla montagna interamente racchiuso da centinaia di torii rossi.

Tra i 4 km del percorso, le numerose soste per ammirare e fotografare le bellezze del luogo usciamo dal tempio sul calar della sera un po’ provati ma arricchiti dalla vista di questo luogo unico e inimitabile.

III GIORNO

La nostra prima meta odierna ci porta nella periferia occidentale di Tokyo, nella zona di Arashiyama. Qui realizzo uno dei miei più grandi desideri, quello di visitare la Foresta di Bambù. Ci accorgiamo fin da subito del cambio di ambiente, qui siamo immersi nel verde in un ambiente naturale e tranquillo. Le montagne fanno da cornice a questo luogo incantato dove il fiume Katsura è vero protagonista anche grazie alle tradizionali barchette che lo solcano e ai pittoreschi ponti che lo attraversano.

A 10 minuti di cammino attraversando prima il ponte Kotokiki e poi il parco Kameyama ci troviamo dentro alla magica atmosfera di questa foresta. Seguiamo il sentiero che si dirama tra una fittissima vegetazione costituita da alberi di bambu altissimi che si susseguono senza un’apparente fine.

La luce che filtra tra i giganteschi bambù e il suono del vento prodotto dalle loro vibrazioni disegnano un luogo surreale e mistico… peccato solo che la massiccia presenza di turisti rovini un po’ questa magica atmosfera.

Continuiamo a passeggiare in questo magico luogo e senza volerlo ci troviamo all’interno del tempio Tenryu-ji, un’area immensa dove ammiriamo luoghi magici, templi splendidi e giardini mozzafiato. E’ stato d’avvero un incontro casuale e inaspettato… non ci siamo affatto sorpresi nello scoprire che si tratta di un luogo dichiarato Patrimonio dell’Umanità.

Nel pomeriggio ci dirigiamo verso un altro dei luoghi simbolo   di Kyoto: il Kiyomizu dera. Già percorrendo la via che porta al tempio percepiamo che stiamo per arrivare in un luogo fantastico. La via Matsubara Dori infatti è decisamente tradizionale con le sue casette di legno e i suo negozietti pieni di oggetti e cibi tradizionali. Lungo la via in salita ci fanno compagnia tantissimi Giapponesi vestiti con i loro kimoni colorati che rendono l’atmosfera ancora più suggestiva.

In realtà il Kiyomizu Dera non è semplicemente un tempio ma un insieme di edifici sacri ognuno con un proprio stile. Il cuore del luogo è un gigantesco padiglione in legno eretto su dei piloni, una sorta di gigantesca palafitta.

Superato il padiglione principale la nostra attenzione viene catturata dal santuario Jishu dove si trovano le famose pietre dell’amore. Ci cimentiamo anche noi nella camminata ad occhi chiusi tra le due pietre al fine di “testare” la nostra fortuna in amore. 

Decidiamo di fare due passi fino al nostro hotel dato che si trova nelle vicinanze. La cosa, tra l’altro, ci permette di passeggiare per l’ultima volta nel quartiere Gion, teatro di tutte le nostre avventure notturne di cui leggerete. 

Purtroppo la nostra permanenza a Kyoto è terminata; è stata davvero una città strepitosa e unica. Siamo riusciti a vedere le principali attrazioni, ma purtroppo i giorni a nostra disposizione sono stati troppo pochi per apprezzare tutto quello che questa magnifica città ha da offrire… toccherà quindi ritornare!!!!

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