Tutte le nostre serate a Kyoto si sono svolte nei quartieri di Gion e Pontocho. Avremo passeggiato per queste bellissime vie per ore e ore godendo delle loro magiche atmosfere e facendo le più disparate avventure. Sono state le serate più divertenti e uniche della nostra esperienza giapponese.
Tra le principali strade che consiglio di vedere è Kiyamachi dori. Si tratta di una via piuttosto lunga, circa 500 metri che al calar della sera si trasforma e diventa teatro della gesta di tantissimi giovani, turisti e locali che camminano in su e in giù approfittando dei numerosi bar, ristoranti e locali presenti. Qui la birra scorre letteralmente a fiumi ed è possibile mangiare qualsiasi cosa, dai cibi tradizionali, a qualcosa di etnico o del semplice street food giapponese.
Nel nostro peregrinare non siamo riusciti a resistere alla tentazione di assaggiare una dei piatti più tipici della cucina giapponese: i Takoyaki, polpette di polpo cotte sulla piastra. Non saprei dire se è stato più appagante l’assaggio o l’ammirare la maestria con cui esso veniva preparato. Entrambe le esperienze sono comunque da non perdere.
Altra esperienza indimenticabile lungo Kiyamaki dori è stata una cena diciamo… “etnica”. Tra le 1000 possibilità siamo rimasti catturati da Aje Kiyacho Donguri, locale specializzato in barbecue coreano. Il locale è molto spartano, ogni tavolo o postazione è dotata di una piccola griglia rovente. Si ordinano i pezzi e i tagli di carne preferita e si dà inizio al divertimento.
Avvicinandoci al cuore di Gion come non menzionare Shijo-dori, una larga strada dove entrambi i lati sono coperti da una sorta di porticato sotto il quale si susseguono ristoranti, negozi e caffè. Proprio in questi paraggi, presso il Kaiten Sushi Chojiro Shijyokiyamachi, abbiamo fatto un’altra divertentissima esperienza culinaria questa volta a base di sushi. In questo caso il protagonista è stato il nastro trasportatore, appunto kaiten, che “inondava” il locale di ogni tipologia di sushi la cui prelibatezza e prezzo era riconoscibile dal colore del proprio piattino. Era anche possibile scegliere, direttamente da un tablet in dotazione, delle specialità che venivano poi portate al tavolo. Una cena veramente molto conviviale e divertente.
Shinbashi è l’altra famosissima via di Gion, in questo caso però l’ambiente è più romantico e tradizionale: un viale alberato con tantissime case in legno illuminate da una serie di lanterne.
Se parliamo di tradizione allora Hanamikoji-dori è l’altro posto che fa per voi: è una delle strade più storiche di Kyoto. Le sue casette di legno, le insegne con i caratteri giapponesi e le lanterne rosse sono alcuni elementi che fanno sembrare la passeggiata su questa via come un viaggio indietro nel tempo.
Confesso però che la zona che ho amato di più è stata senza dubbio Pontocho. La sua caratteristica distintiva è quella di essere costituita da una strettissima e lunga viuzza. Su di essa le case in legno munite di porte scorrevoli di carta ospitano ristoranti e locali, spesso di alto livello. Le tradizionali lanterne giapponesi hanno qui un effetto magnifico e unico, sono infatti le uniche luci presenti vista l’assenza di qualsiasi insegna al neon. Altro aspetto che rende Pontocho unica è la possibilità, se si ha un po’ di fortuna, di incontrare anche delle vere Geishe (ho scritto un articolo proprio su questa avventura).