KOH SAMUI, UN’ISOLA PER TUTTI I GUSTI

Siamo arrivati a Koh Samui direttamente da Bangkok dove abbiamo trascorso due giorni davvero fantastici, ricchi di emozioni e avventure che solo questa città riesce a dare (se vuoi vedere l’inizio della nostra avventura premi qui). Probabilmente è nato qui il nostro amore per la cultura e l’atmosfera del continente asiatico. Il volo è durato circa un’ora e appena scesi siamo stati subito colpiti dalla bellezza del luogo, aeroporto compreso. In realtà non abbiamo avuto modo di scegliere l’estensione mare della nostra vacanza sia per la nostra partenza last minute sia per il fatto che in agosto Koh Samui è una delle poche località della Thailandia meno soggette alle piogge. Insieme a molti altri turisti ci siamo immersi in questa nuova avventura.

Chaweng: il cuore pulsante dell’isola

Il nostro albergo, il Montien House, si trovava nella parte più famosa e popolare dell’isola: Chaweng. Abbiamo trovato subito la zona molto accogliente e la spiaggia incantevole con la sua fine sabbia bianca e l’acqua color smeraldo. Ne abbiamo approfittato per un bel bagno e per una lunga passeggiata (la spiaggia di Chaweng è lunga circa 7 km). Siamo rimasti letteralmente incantati dalla bellezza del luogo, i nostri occhi, non ancora abituati alle bellezze delle spiagge esotiche, sono stati letteralmente catturati da tutta quella magnificenza. Passo dopo passo abbiamo appurato come la spiaggia di Chaweng vada incontro ai turisti di ogni età e genere accontentando sia chi ama essere coccolato, passando tutto il tempo rilassato sul lettino, sia chi vuole stare in movimento dedicandosi a ogni tipologia di sport e infine a chi vuole assoluta pace e tranquillità.

 

La sera poi i vari chalet si “rifacevano il look”: lettini, sdraie e ombrelloni venivano sostituiti con tavoli, sedie e candele, si predisponevano i banchetti carichi della pesca giornaliera e ogni turista aveva la possibilità di scegliere quale pesce mangiare. Noi abbiamo praticamente provato di tutto comprese le specialità esotiche come barracuda e squalo.

 

Chaweng non si è fatta apprezzare solo per la sua spiaggia ma anche per la sua forte vitalità:  Beach Road (la via principale che corre parallela alla spiaggia) era un continuo susseguirsi di bar, pub, ristorantini e discoteche che la sera si animavano attirando quasi tutti i turisti dell’isola. Mi è capitato di leggere su internet che Chaweng è indicata solo per giovanissimi per la forte vitalità e per la confusione presente; la verità è che è adatta a tutti ma è sicuramente oppurtono scegliere una sistemazione un po’ tranquilla (la nostra lo era) in modo da poter avere nello stesso luogo sia divertimento che relax.

In motorino alla scoperta dell’isola.

Koh Samui è la terza isola della Thailandia per grandezza ma è facilmente esplorabile. Ci sono taxi e bus collettivi che permettono di muoversi all’interno dell’isola ma il mezzo di trasporto in assoluto più utilizzato e consigliato è il motorino. Si affitta praticamente ovunque ed è economicissimo. Oltre allo scontato obbligo del casco è necessario avere la patente internazionale (anche se non ve la chiederà nessuno) e bisogna fare attenzione alla guida a sinistra. Al di là di questo però le condizioni delle strade sono abbastanza buone e non c’è un grandissimo traffico. Proprio per tali motivi anche noi lo abbiamo scelto come nostro mezzo di trasporto per esplorare l’isola.

Il motorino ci ha dato la possibilità di gustarci a pieno l’isola fermandoci quando e dove volevamo senza avere difficoltà di parcheggio o traffico. Abbiamo subito incontrato uno dei posti più belli dell’isola: la bellissima spiaggia di Crystal Bay, situata a sud di Chaweng prima di Lamai. La spiaggia era bianchissima e il mare meravigliosamente turchese; il tutto contornato da delle bellissime rocce che ricordavano le spiagge delle Seychelles.

 

Ci siamo poi spinti verso la parte centrale e montuosa dell’isola alla ricerca delle diverse cascate presenti. La vegetazione, man mano che lasciavamo la spiaggia, diventava sempre più ricca e lussureggiante; le palme lasciavano via via spazio ad una foresta quasi impenetrabile dove si annidano piccoli templi e villaggi. Muovendoci tra strade al limite della praticabilità e con pochissime segnalazioni (ammetto che forse il motorino non è stato il mezzo più idoneo per questa parte dell’isola) alla fine abbiamo raggiunto le Tartain Waterfall. Probabilmente non sono state le cascate più belle e imperdibili dell’isola, ma è stato molto avventuroso girare in motorino attraverso un’ambiente così selvaggio e incontaminato. Proseguendo poi nel nostro “itinerare” ci siamo casualmente imbattuti nel Namuang Safari Park ed è stata una vera fortuna. All’interno del parco sono presenti diversi elefanti ed è possibile DSC_0292fare una passeggiata sul loro dorso fino ad una cascata distante 30 minuti. Per rispetto di questi stupendi animali abbiamo deciso di abbandonare l’attività. Siamo quindi restati un po’ in loro compagnia dandogli da mangiare e facendo delle bellissime foto.

Il nostro girovagare per l’isola in motorino è proseguito per diversi giorni. Dopo la viva e movimentata Chaweng e il montuoso e lussureggiante centro dell’isola ci siamo diretti verso nord. Qui abbiamo potuto appurare che oltre alla bellezza delle spiagge e della natura a Koh Samui è fondamentale anche l’aspetto spirituale. Uno dei luoghi fondamentali da questo punto di vista è stato il Big Buddha. Si tratta, per l’appunto di una statua gigante del Buddha che si trova in un isolotto collegato a Koh Samui da una strada.

 

La statua si raggiunge salendo una scalinata, che sembra avere il potere di esaudire ogni desiderio richiesto. Dalla sommità della scala si può godere di una deliziosa vista su tutta l’area circostante e accedere ad un luogo coperto dove ci sono una serie di campane tibetane, di varie forme e dimensioni che possono essere suonate dai visitatori.

Il resto della zona nord è stato un sussuguirsi di spiagge, come quelle di Maenam Beach e Bophut Beach, ma che, a mio modesto avviso, non reggono il confronto con quelle di Chaweng e Lamai; sono state infatti spiagge più strette e con un colore del mare non memorabile. Avevano però il vantaggio di essere più tranquille e meno frequentate permettendo un maggiore relax.  La zona secondo me più caratteristica di questa parte dell’isola è stato il Fisherman’s Village di Bophut, un piccolo e grazioso villaggio pieno di negozietti di souvenir, graziosi ristoranti e bei localini. Abbiamo, tra l’altro avuto la fortuna di visitarlo durante un mercatino locale che ha dato un tocco ancora più caratteristico.

 

Dopo aver percorso in lungo e lago il nord dell’isola tra spiagge, templi e villaggi di pescatori siamo partiti all’esplorazione della costa sud-est dell’isola. Prima tappa del nostro peregrinare è stato il Lamai view point considerato il punto panoramico migliore dell’isola. All’ingresso c’è un piccolo e grazioso giardino pieno di vegetazione, di una cascata e di una enorme roccia a forma di cuore. Si inizia poi la salita che porta ad una grande piattoforma in legno da dove si assiste ad un magnifico panorama.

 

Siamo poi tornati lungo la costa fermandoci prima nel famosissimo luogo chiamato GrandDSC_0687pa & Grandma Rocks, una particolarissima composizione rocciosa le cui forme sono molto simili a quelle dei genitali maschili e femminili. Le rocce sono state chiaramente formate dall’erosione del vento e del mare anche se una leggenda le fa attribuire alla “reicarnazione” di una vecchia coppia che nel tentativo di far sposare il loro figlio morirono in mare a causa di una tempesta.

Anche in questa parte dell’isola è stato facilissimo imbattersi in templi e infatti a pochi chilometri dalle rocce della fertilità ci siamo imabattuti nel  Wat Ratchathammaram.

 

Non è tra i templi più famosi di Koh Samui ma probabilmente uno dei più caratteristici per il suo colore rosso e per la sua pagoda del serpente.

Abbiamo anche trovato il tempo per vedere il Hua Thanon Wet Market, un tradizionale mercato all’aperto dove vengono venduti prodotti alimentari. Il posto era pieno di bancarelle colme di frutta, pesce, carne, verdure e spezie alcuni delle quali per noi del tutto sconosciuti. Il mercato ci ha veramente colpito sia per il calore con cui vengono accolti i turisti ma soprattutto per il continuo susseguirsi di colori sapori e odori tipicamente asiatici.  Alla fine, girare per quelle bancarelle, ci ha quasi dato, per qualche momento, la sensazione di far parte anche noi di quel mondo.

Anche in questa avventura non poteva certo mancare una validissima escursione, ma questa ve la racconterò nel prossimo articolo. Concludo dicendo che Koh Samui è stato un luogo molto bello e accogliente e che ci ha fatto trascorrere dei bellissimi momenti grazie alla bellezza del suo territorio. Sicuramente esistono mari più belli o templi più suggestivi ma nel suo complesso l’isola ha rappresentato un’ottima meta di vacanza per tutti i gusti e per tutte le età.

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