I GIORNO
La nostra avventura nella terra del Sol Levante inizia alle 10.30 del 27/04/2016 ora del nostro arrivo a Tokyo.
Raggiungiamo con un taxi il nostro albergo (Shibu Park Hotel) nel quartiere Minato. Veramente un’ottima posizione. Da qui partiamo per la scoperta della città. La prima tappa è il santuario Meiji Jingu che raggiungiamo grazie alla efficientissima metropolitana cittadina.
E’ uno dei luoghi più sacri e simbolici del Giappone e lo si capisce già dal suo ingresso. Una gigantesca e imponente porta Torii in legno ci immette su una lunga strada che passa tra giganteschi alberi (parco Yoyogi). Bastano pochi passi e ci si trova in un’altra realtà: i rumori della città e i suoi grattacieli che fin li ci avevano accompagnato, lasciano il posto al silenzio e alla natura incontaminata. Il santuario è un imponente costruzione in legno con tetti spioventi affacciata su una grande piazza brulicante di fedeli e turisti. Noi incontriamo una numerosa scolaresca con la tradizionale divisa della loro scuola. Prima però di arrivare al tempio vero e proprio, con l’aiuto di alcuni fedeli, effettuiamo il rito della purificazione. Questo rito, tipico dello Shintoismo, consiste nel versarsi del’acqua, con appositi mestoli, prima sulle mani e poi sulla bocca. Sulla via del ritorno la nostra attenzione è infine catturata da un muro di colorate e variopinte botti di sake.
Pienamente appagati da questo momento di pace e spiritualità decidiamo di dirigerci verso un luogo altrettanto famoso ma molto meno spirituale e tranquillo: Shibuya cross.
E’ considerato l’incrocio di strade più affollato al mondo dove, allo scattare del verde, fiumi di persone lo attraversano da diverse direzioni miracolosamente senza scontrarsi gli uni con gli altri. L’intera zona è brulicante di grattacieli tappezzati da luce e scritte al neon che rendono Shibuya uno dei luoghi più luminosi e moderni che abbia mai visto.

Ne approfittiamo per dare un occhiata alla statua del cane Hachiko cercando di non disturbare un piccolo gattino a guardia del fedele animale.
Shibuya è uno dei luoghi più famosi e frequentati dai giovani e per questo è pienissimo di negozi, centri commerciali ma anche di ristornanti, bar e ogni tipologia di locale notturno… insomma c’è proprio di tutto. Non si poteva quindi evitare di passare la serata in questo fantastico quartiere.
Qui potete leggere le prelibatezze della cucina nipponica assaggiate nella notra prima cena giapponese.
II giorno
Questa seconda giornata tutta all’insegna delle due anime di Tokyo: modernità e tradizione.
Partiamo dalla Tokyo Tower, una copia colorata della Torre Eiffel. In realtà si tratta un po’ di una trappola per turisti di cui salvo solo l’incredibile vista che si gode dalla sua sommità. Di tutt’altro genere è la seconda tappa giornaliera: i giardini Happoen. Come ci era accaduto il giorno precedente anche in questo caso siamo letteralmente rapiti dalla bellezza di questo luogo così in contrapposizione alla modernità dell’ambiente circostante. Bonsai secolari, laghetti di carpe Koi, giardini curati nei minimi dettagli, splendide piante di ciliegi e di aceri rossi… un luogo davvero incantato. All’interno del giardino, in una casetta appartata, abbiamo l’opportunità di assistere alla tradizionale cerimonia del te. Un vero rituale dove i luoghi, gli utensili e i vari gesti ci trasmettono un profondo senso di armonia, purezza e rispetto. Il giardino e le cerimonia del te ci fanno assaporare una cultura talmente diversa e lontana dalla nostra che non è nemmeno facile spiegare le emozioni provate. Apprezziamo inoltre un particolare pranzo al ristorante Mokushundo a base di verdure e carne grigliate sulla tradizionale pietra lavica del monte Fuji.



Peccato che l’incessante pioggia che ci accompagna fin dal mattino non ci abbia concesso che una veloce visita al Palazzo Imperiale, un altro dei simbolo di questa magnifica città.
Per non farci mancare nulla partiamo per una mini crociera sul fiume Sunida con destinazione il tempio di Senso-Ji. Nonostante la pioggia il tempio è affollatissimo di turisti e di giapponesi; si capisce subito che siamo di fronte al tempio più visitato di Tokyo. Si nota immediatamente la netta contrapposizione tra il silenzio e la pace del tempio Meiji Jingu con i rumori, i colori e la vitalità di questo luogo.
Cercando di farci largo tra la folla, entriamo nell’area del tempio attraverso un portone rosso: il Kaminarimon. L’immagine più spettacolare di questo ingresso è la gigantesca lanterna rossa che si trova proprio al centro della porta. Varcata la porta siamo su Nakamise-Dori, una lunga via costeggiata su entrambi i lati di negozi di cibo e di artigianato locale. Pur non essendo un grande amante dello shopping rimango talmente incuriosito da questo luogo che mi metto a spulciare quasi tutte le bancarelle per scoprire le curiosità e gli oggetti in vendita su ognuna di esse.



Vuoi per la moltitudine dei fedeli e vuoi per i vari assembramenti causati dallo shopping per raggiungere il tempio ci mettiamo un bel po’. Il tempio vero e proprio inizia con la porta d’ingresso (Hozomon) che dà sul padiglione principale e sull’imponente pagoda a 5 piani. Girando per il tempio incontriamo anche tantissimi giapponesi vestiti in bellissimi e coloratissimi Kimoni, un altro esempio di come questa terra ti sappia catturare, grazie alla sua cultura e tradizione.
Dal quartiere di Asakusa passeggiamo fino al vicino quartiere di Akihabara, tempio dei beni elettronici ma anche di anime, manga e maid caffe. Passiamo quindi al quartiere di Shinjuku, forse il migliore dal punto di vista del divertimento a giudicare dai tantissimi giovani giapponesi che incontriamo. Qui è un susseguirsi di locali che fanno Karaoke, sale giochi, ristoranti, locali e tanto tanto altro. Quale modo migliore di finire questa bellissima e intensa giornata con un’ottima cena a base di ramen?
III giorno


La visita della città oggi parte dal tempio di Zojoji. Trovandosi vicino al nostro hotel ed essendo molto presto sono il primo e unico visitatore presente. L’immagine del tempio con la torre di Tokyo sullo sfondo è davvero spettacolare ma la parte più suggestiva è senza dubbio la piccola area del cimitero interno dedicata ai bambini mai nati con tantissime piccole statue in pietra abbellite da vestiti e giochi.
Di tutt’altro genere è la prossima tappa, il mercato del pesce di Tsukiji. In realtà qui il nostro viaggio incontra il classico imprevisto. A causa della Golden Week, la principale festa giapponese, molte attività e monumenti restano chiusi compreso proprio il mercato del pesce. Fortunatamente l’area esterna al mercato è particolarmente viva e piena di negozi, ristoranti ma soprattutto di tante botteghe specializzate in street food di ogni tipo. Abbiamo un’altra incredibile occasione per deliziarci con la cucina giapponese, assaggiamo così tutto quello che ci incuriosisce passando dal pesce crudo, alla carne fino alla Tamagoyaki, tipica omelette giapponese.
Nel pomeriggio, dovendo attivare l’Hakone free pass, indispensabile per la prossima meta del nostro viaggio, ci dirigiamo nuovamente al quartiere di Shinjuku fermandoci alla stazione ferroviaria, una delle più grandi e frequentate al mondo.

Decidiamo poi di continuare l’esplorazione di questo quartiere ma questa volta, al posto dei grattacieli, luci e movida sperimentate ieri, ci buttiamo a Shinjuku Gyoen, un ex giardino imperiale trasformato in uno splendido parco. Il luogo è davvero enorme con prati vastissimi, diverse tipologie di giardini: giapponese, francese e inglese ma soprattutto è un eccellente luogo per ammirare la fioritura dei ciliegi.
La nostra visita quotidiana termina al quartiere di Roppongi. Qui ci immergiamo in un quartiere molto vivo e divertente. Ci soffermiamo sulla zona di Roppongi Hills e Tokyo Midtown piena di moderni grattacieli e “capolavori” architettonici. Ci imbattiamo quasi per caso al ristorante Momadori dove la nostra attenzione viene catturata da un altro tipico piatto giapponese fino ad allora del tutto sconosciuto: gli Yakitori. spiedini a base di pollo cotti alla griglia.
IV giorno
Oggi è il giorno della nostra partenza da Tokyo verso la nostra seconda tappa giapponese Hakone. In realtà decidiamo di posticipare la nostra partenza di qualche ora per tornare a vedere il mercato del pesce di Tsukiji approfittando della sua riapertura.
La visita al mercato è davvero incredibile; si ha la possibilità di ammirare una infinita varietà di pesci di ogni tipo, colore e grandezza, la maggior parte dei quali sconosciuti. Il pezzo forte del mercato è sicuramente il tonno che ci appare sotto tutte le forme e pezzature. Giriamo ancora un po’ per il mercato incantati da questo luogo nonostante la nostra presenza non sia da tutti gli operatori molto gradita.
Ho recentemente scoperto che il mercato del pesce si è trasferito a Toyosu. Spero che anche in questa nuova location si sia mantenuta la spettacolarità e bellezza di questo ambiente.



Con tanta tristezza lasciamo Tokyo diretti verso la nostra prossima meta. E’ veramente la città dai mille volti: grattacieli, strade super affollate, parchi e templi antichi. Abbiamo vissuto i suoi ritmi incalzanti e il suo folle consumismo, riuscendo ad apprezzare inoltre le sue tradizioni millenarie. Porteremo sempre nel nostro cuore tutto questo.
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