Durante la nostra permanenza a Kyoto abbiamo trascorso tutte le sere nel quartiere di Gion. E’ facilissimo immaginarne il perchè. La magia che accompagna questo quartiere, la presenza di tantissimi locali e ristoranti di tutti i generi e l’incantevole fascino storico che lo caratterizza sono solo alcune delle ragioni che ne fanno il vero cuore di Kyoto. E’ veramente un quartiere che ti “cattura”, vieni letteralmente rapito dalla sua atmosfera e ti trovi a vagabondare senza meta per i suoi vicoli spinto dalla curiosità di scoprirne ogni angolo.
Non posso però negare che oltre a tutto questo siamo stati spinti dalla curiosità di incontrare una Geisha intenta a camminare furtivamente verso la sua meta. In realtà non abbiamo trasformato la ricerca in una “caccia all’uomo” o ad un “safari fotografico”. Ci siamo semplicemti lasciati guidare dal caso senza studiare a tavolini il da farsi: passare su determinate vie in determinate ore, fare appostamenti davanti a specifici locali o luoghi. Tutte tecniche che abbiamo visto fare, con non poco fastidio, a tanti turisti in virtù di una presunta maggiore probabilità dell’incontro. Visto che girovagare per Gion era molto molto divertente lo abbiamo semplicemente fatto e rifatto sperando nel fatidico incontro.
Non saprei dire se la nostra volontà unita alla discrezione o semplicemente per il caso ma davanti a noi è comparsa una Geisha che si muoveva in maniera veloce e furtiva intenta a non farsi troppo notare.
In realtà non saprei dire se si fosse trattato di una vera e originale Geisha o semplicemente di qualche figurante, come altre incontrate vicino alle principali attrazioni di Kyoto, intente a farsi fotografare dai turisti. Il suo passo furtivo mi fa effettivamente pensare ad una vera Geisha o forse mi fa semplicemente comodo crederlo. Poco importa, quell’immagine resterà sempre nel mio cuore come l’incontro “rubato” alla Geisha.